L'esigenza di tutela dell’ambiente (utilizzo di materie prime e smaltimento di rifiuti prodotti dall’edilizia),
di tutela della salute (rilascio di sostanze tossiche all’interno degli ambienti), di risparmio energetico (dipendenza da fonti energetiche
non rinnovabili e alti costi di gestione termica) trova convergenza in quella che oggi è definita BIOEDILIZIA.
Costruire o fare degli interventi di bioedilizia, come case ecologiche o case passive, richiede il rispetto di tre
principi:
• Utilizzo di materiali e strumenti di produzione ecocompatibili
• Garanzia di risparmio energetico e quindi economico
• Realizzazione di interventi e costruzioni a basso impatto ambientale e dotate di sistemi di isolamento acustico
Nella bioedilizia i materiali utilizzati devono essere naturali, non devono danneggiare chi ci abita, non devono essere pericolosi per chi li produce,
per chi li mette in opera e per chi li deve eventualmente smontare e smaltire. Costruendo in bioedilizia le fonti del cosiddetto "inquinamento
interno" vengono, inoltre, eliminate o ridotte ai minimi termini.
L'inquinamento interno è quello che:
• modifica e compromette la qualità dell’aria;
• produce campi elettromagnetici artificiali;
• genera emissioni dannose.
Costruire in bioedilizia significa appunto, contrastare tali problematiche di inquinamento, ormai note a tutti e quindi i conseguenti effetti negativi
sulla salute umana. |