In Bioedilizia si adottano tutti quei materiali e quelle tecniche costruttive atti a
ridurre i consumi dell'energia necessaria allo svolgimento delle attività umane e al funzionamento dell’”involucro edilizio”, all’interno del quale tali attività avvengono.
Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Art 25 comma 1. Ogni individuo ha il diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario,
all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari, ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.
Studi scientifici hanno dimostrato la correlazione tra patologie, cause di rischio e loro incidenza, nel caso in cui ci si trovi a vivere all’interno di
edifici insalubri ed insicuri.
Costruire in bioedilizia significa adottare criteri costruttivi atti a rispettare la salute e tutelare un diritto fondamentale dell’uomo.
Nel corso degli anni si è registrata una forte crescita della
sensibilità per l’impiego in edilizia di materiali non nocivi ed ecologici.
Una volta innescatosi, il processo di rivisitazione del modo attuale di concepire l’edilizia, ha fatto riemergere anche le
problematiche di impatto ambientale e di consumo energetico relative alle costruzioni.
Il settore edile è infatti, nella sua globalità, il
maggior responsabile del consumo energetico (in Europa si calcola che circa il 45% dell’energia totale prodotta viene utilizzata all’interno degli edifici).
Costruire in bioedilizia significa questo:
• limitare il consumo di risorse non rinnovabili e ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente, utilizzando materiali ecologici e riciclabili;
• costruire edifici che sfruttano fonti rinnovabili di energia, allo scopo di ridurre le emissioni di anidride carbonica;
• ridurre i consumi energetici degli edifici, utilizzando tecniche costruttive virtuose (sistemi di isolamento termico adeguati);
• tutelare la salute chi vive negli edifici, utilizzando materiali non nocivi.
La bioedilizia è dunque l’architettura del futuro, ideale per preservare il nostro ambiente dall’inquinamento.
Molti governi ed organizzazioni private stanno infatti proponendo idee e progetti innovativi, atte a favorire lo sviluppo della cosiddetta “architettura verde”.
Dato che la domanda di energia a livello globale è in costante aumento, la scelta della bioedilizia è la migliore opzione per favorire uno
sviluppo sostenibile del pianeta.
Per “comfort ambientale” s’intende la soddisfazione di tre tipi di benessere all’interno di un ambiente chiuso:
• Termo-igrometrico (temperatura, umidità, velocità e qualità dell’aria)
• Acustico (livello di rumorosità )
• Visivo (livello di luminosità)
Spesso il comfort ambientale non viene considerato come l’obiettivo prioritario nella prassi progettuale dei nuovi edifici, o come lo scopo principale di una diagnosi di riqualificazione energetica e, pertanto, è spesso normale che venga disatteso o poco considerato.
Nella pratica accade spesso che l’unico obiettivo degli interventi di riqualificazione degli edifici o della costruzione di quelli nuovi è il risparmio energetico e quindi la
tutela dell’aspetto prettamente economico.
E’ il caso di edifici che vengono progettati per essere ermetici (in linguaggio tecnico, a prova di Blower Door Test), i quali, oltre a non soddisfare le aspettative di benessere auspicate, in determinate condizioni diventano addirittura invivibili!
Costruire con la logica del “comfort abitativo” significa, quindi,
garantire un giusto equilibrio tra l’esigenza del risparmio energetico, da un lato e quella di fornire un adeguato “comfort ambientale” a chi all’interno dell’edificio vive, dall’altro.
Costruire in Bioedilizia significa avere la possibilità di accedere alle forme di contributi ed incentivi che la legislazione vigente mette a disposizione.
E’ infatti noto che l’attuale linea politica ed economica del nostro Governo è quella di favorire lo sviluppo di edifici che siano virtuosi da un punto di vista del
risparmio energetico, attraverso la concessione di consistenti incentivi fiscali.
Tutto questo per “le tasche cittadino” si traduce in:
• notevoli risparmi sulle bollette energetiche per la gestione dell’edificio;
• abbassamento della pressione fiscale, attraverso le forme di incentivo fiscale a cui ha diritto.